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(DOWNLOAD) "Piccoli E Grandi Schermi: Il Cinema in Televisione (Interview)" by Annali d'Italianistica " eBook PDF Kindle ePub Free

Piccoli E Grandi Schermi: Il Cinema in Televisione (Interview)

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eBook details

  • Title: Piccoli E Grandi Schermi: Il Cinema in Televisione (Interview)
  • Author : Annali d'Italianistica
  • Release Date : January 01, 1999
  • Genre: Language Arts & Disciplines,Books,Professional & Technical,Education,
  • Pages : * pages
  • Size : 169 KB

Description

MARRONE: Sul rapporto fra cinema e televisione s'e gia parlato molto. Mercato e consumo della TV, oltre che le trasformazioni tecnologiche, hanno portato mutamenti profondi nel cinema italiano del dopoguerra. In particolare, vorrei focalizzare l'attenzione non tanto sugli anni della cosiddetta "opposizione" (anni Sessanta e Settanta), quanto su quel processo di progressiva integrazione e convivenza verificatosi dalla meta degli anni Settanta ad oggi. Tu hai vissuto questi mutamenti da protagonista, a partire dagli inizi documentaristici alla RAI con Storia del Terzo Reich (1961-1962) e Eta di Stalin (1962) per la rubrica "Anni d'Europa", al primo lungometraggio drammatico (Francesco di Assisi, 1966), al finanziamento di Milarepa (1973) nel settore "Film per la TV" a cura di Ludovico Alessandrini, al tuo ruolo di funzionario nell'esecutivo RAI negli anni Novanta. In linee generali, potresti commentare sulla tua diretta esperienza di cineasta con la TV? CAVANI: La televisione mi diede la possibilita di esprimermi. Ho fatto tanti documentari, inchieste e poi film per la TV. Sono stata, e sono, fanatica della comunicazione per immagini e percio ho "nuotato" come un pesce nelle tante possibilita che hanno le immagini di esprimere pensiero. La separazione tra lavoro per la TV e cinema per me non e mai esistita se non come fattore tecnico. Ricordo che quando lavoravo molto per la TV (anni Sessanta e Settanta) non pochi colleghi guardavano con supponenza al mio impegno, perche consideravano il mezzo TV limitato e minore (destinato alla "massa"). Per me invece la TV offriva un'opportunita in piu. Un film "sperimentale" come Francesco di Assisi veniva presentato a milioni di persone. Idem tempo dopo per Milarepa. L'impatto era formidabile, si creava un dibattito sull'argomento. La forza dell'impatto di un network come la RAI (che allora era l'unica TV) ha permesso di dare un grande significato al mio primo documentario di quattro ore Storia del Terzo Reich. Divento un evento, perche permise ad un vasto pubblico di vedere per la prima volta le immagini dell'Olocausto e di riflettere sul male del Nazismo e del Fascismo. In questi casi, le immagini sono molto piu potenti delle parole scritte sui testi di storia (allora poi questi testi erano inadeguati). Questo lavoro provoco molte proteste ed anche un'interpellanza della Destra in Parlamento. Non dico queste cose per vanto, ma solo per chiarire meglio il significato comunicativo dei media. Dopo tutto, tra le grandi novita che questo secolo in chiusura ha espresso, la comunicazione per immagini (che oggi sta connettendo la gente di tutto il pianeta) mi sembra una delle piu straordinarie.


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